UNA VITA TRA LE DITA
Parla un uomo

....questo libro si rivela al lettore nella sua delicata poeticità,mai scontata,fresca,genuina,ricca di spunti di riflessione,nel senso profondo dell'esistenza e dei suoi più alti valori, nell'unicità irripetibile di ogni vita.

Un "libro-quadro", oseri definirlo cosi: pennellate di ricordi a tinte tenui e vivaci nello stesso tempo, con qualche accenno autobiografico non scervo da tenerezza e malinconia.... il tutto dosato con destrezza, mediante un tocco leggero e impercettibile di mano d'artista.....E se una delle numerose finalità che Giancarlo affida alla scrittura è quella di perpetuare il ricordo di sè, di lasciare una traccia nella storia, nel tempo, negli altri attraverso la memoria esemplare della propria esperienza, questo non è solo l'invito che egli rivolge a ogni lettore, ma-permettetemi di dirlo-è soprattutto il meraviglioso imperativo della sua vita.....

Tratto dalla presentazione di Francesca Fornero

Foto di copertina elaborata da Roberto Garrone

Puoi trovare il Nuovo libro di Giancarlo Ferrari sul sito Nuovi Autori ,

oppure Libreria Gutenberg Di Chiado' Rana Narrativa- Saggistica- Scolastica
Cirie'  (TO)  10073 -  5, VIA DELLA FIERA
tel: 011 9207830

oppure lo puoi richiedere all'associazione associazione_volare_alto@yahoo.it

Euro 9,00


LA GELOSIA NELLA GIUNGLA
LIBRO DI FAVOLE

Libro di favole, il testo delle favole è stato scritto dalla presidente di "volare Alto" la dott.ssa Marisa Bettassa, il laboratrio artistico ha provveduto alla creazione dei disegni e alla impaginazione dell'opuscolo.

La stampa di questo opuscolo è un servizio di IDEA SOLIDALE per la promozione del volontariato Torinese.

Se sei interessato all'opuscolo lo puoi richiedere all'associazione associazione_volare_alto@yahoo.it

 


L'AMICIZIA SECONDO NOI

Nessun lavoro nasce per caso. Questo libretto viene concepito da un'idea di un gruppetto di insegnanti della scuola elementare "Margherita Zoebeli" di S Giustina di Rimini e sostenuta da un genitore di un alunno. Noi siamo stati chiamati in causa come "esperti". Il nostro compito è stato di coordinare una serie di incontri con i bambini di IV e di V proprio "sul posto": in classe. Volevamo affrontare il tema dell'amicizia, argomento stimolante ai bambini di quell'età e poco vissuto sul pianop emozionale. I fanciulli s'"accendono" quasi subito quando si tocca questa corda. Anche quando ci siamo incontrati è esploso l'entusiasmo: si sono trovati di fronte due persone disabili, un incontro singolare, diverso, fuori dagli schemi. La diversità è stata vissuta come elemento pricipe e alquanto positivo sotto la direzione delle maestre che hanno fatto uno splendido lavoro preparatorio sul tema dell'amicizia e.... ma saranno loro a dirvi lo stato d'animo, le sensazioni vissute, le curiosità soddisfatte attraverso i loro schietti pensieri con scritti e disegni. E' stata una bella avventura. Sentite cosa ha detto un bambino: Marisa sta morendo? vedendola in una certa posizione, prontamente sembra un frase angosciante, paurosa, lugubre, pietosa ma non è cosi. Il bambino vuole cogliere il vero significato di ogni situazione e andare oltre: vuole sapere di più di ciò che vede nell'immediato. La curiosità si fa forte che gli permette di comprendere la diversità dell'altro annientando ogni forma di prergiudizio, aprendosi al dialogo e alla generosità. Si mette in moto lo spunto curioso che attiva una grande trasformazione del modo di pensare del fanciullo: anzi trasforma la propria mente in elemento di crescita. Grazie alle insegnanti di questascuola, ai genitori, ai dirigenti che ci hanno dato la possibilità di lavorare-giocando con i vostri BAMBINI.                                                                                                  Ferrari Giancarlo Bettassa Marisa ( psicologi )                          

Nota: La stampa di questo opuscolo è un servizio di IDEA SOLIDALE per la promozione del volontariato torinese. 

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SEMBRAVA IMPOSSIBILE ( Dove osano le aquile in carrozzina )
I bambini diversamente abili: un manuale di pedagogia

Come il leone in gabbia perde l'istinto del cacciatore, perchè mangia tre volte al giorno, senza fare alcuna fatica, anche il disabile talvolta trova comodo non avere responsabilità di cui rendere conto a se stesso e alla comunità civile. I genitoridi bambini diversamente abili tendono nel loro approccio educativo ad evitare ai figli ogni sofferenza. Un errore grave, poichè l'iperprotezione provoca un notevole ritardo nel viaggio verso il diventare sempre più autonomi. La mancanza di fermezza nell'educare non favorisce uno sviluppo equilibrato del bambino disabile. Adifferenza di molte ricerche teoriche sull'handicap, questo libro rappresenta una testimonianza concreta ed efficace.

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COME.....VOLARE ALTO
Esperienze, riflessioni e pensieri dal mondo della disabilità

Come...."Volare Alto" raccoglie alcune riflessioni ed esperienze del mondo della disabilità. Esso vuole essere un piccolo viaggio di esplorazione in una realtà che riguarda, più o meno indirettamente tutte le persone, e che purtroppo ancora spesso viene trascurata o non trattata con la giusta attenzione. Attraverso l'analisi di alcune difficoltà e attraverso le testimonianze dirette di persone direttamente coinvolte, si evidenziano i problemi principali che le famiglie con figli disabili hanno dovuto e devono quotidianamente affrontare. Viene anche analizzato il rapporto con le istituzioni che offrono loro un servizio, e con le associazioni di volontariato: in particolare, conosceremo meglio la realtà di un'associazione della provincia di Torino, "Volare Alto:genitori,figli e l'avventura della vita". Come..."Volare Alto" non vuole trovare o proporre soluzioni ai numerosi e complicati problemi ancora esistenti in questo campo. Le considerazioni e le esperienze che riportiamo vogliono semplicemente essere uno spunto di riflessione sia per i genitori che si trovano ad affrontare questa situazione, sia per tutti coloro che, in modo diverso, ma ugualmente importante, possono offrire un sostegno ed aiuto a queste famiglie. Il messaggio che vogliamo trasmettere ai nostri lettori è un invito all'attivismo, alla forza e alla cooperazione: nonostante le maggiori difficoltà ed ostacoli, i disabili, aiutati dalle loro famiglie e da tutte le persone che li circondano, devono impegnarsi per raggiungere il massimo grado di autonomia per loro possibile. Come il colibrì, uccello dalle piccole dimensioni che riesce a volare molto in alto e in tutte le direzioni, anche i disabili, nonostante i maggiori impedimenti iniziali,possono arrivare a "volare molto alto".

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...E LA LUNA MI GUARDO'
Pennellate di ricordi

A scrivere questi racconti mi sono emozionato. Ho voluto diventare un po’ bambino per cercare di confrontarmi con quello che è rimasto di esso in me, raccontando di quel passato constato con gioia che quel bambino è ancora presente dentro di me.
Il bambino che dimora in noi è parte integrante della nostra maturità, lo è se contribuisce a formare una buona relazione con noi stessi. Alcune presone lo vorrebbero dimenticare, cancellare o addirittura distruggere, perchè, magari, non amano risvegliare sentimenti ed emozioni che risultano poco gradite, forse soffocate per tanto tempo.
In un certo momento della mia vita ho sentito il bisogno di rivolgere lo sguardo a questa ricchezza che dimorava dentro di me e ricordare alcuni episodi, che a quell’epoca mi diedero un forte slancio a vivere, e sono stati determinanti a tracciare tutta la mia esistenza.

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STORIA DI UN FILO D'ERBA
Una vita normale nella diversità

Vi sono storie che, lette, modificano una vita, un modo di pensare. Non sono molte.
La storia di Marisa Bettassa è certamente una di queste. Sembra un romanzo a lieto fine attraverso un percorso lastricato di incredibili difficoltà, quelle di una vita trascorsa – e sicuramente da trascorrere – tra una poltrona, un letto e una carrozzella. A fianco di un altra carrozzella, quella del marito, psicologo dedito al recupero dei tossicodipendenti e autore lui stesso di un altro volume.
Marisa ha vinto una sua guerra fatta di cento e cento battaglie e la sua gioia di vincere traspare da queste pagine.
Non so se chi scrive avrà altre occasioni di incontro con un’autrice che ha costruito la sua serenità, la sua sicurezza traendo energia, interessi culturali da un punto di partenza che tutti consideriamo una limitazione.

Francesco Zuzic

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AGLI ESTREMI DELL'ARCOBALENO
Una esperienza di uno psicoterapeuta

Nella tendenza generale a scrivere libri come se fossero giornali, con la stessa smania per l’informazione che deve essere anche e sempre "sensazione", quest’opera costituisce una piccola preziosa eccezione.
Giancarlo Ferrari ha scritto infatti un racconto, una narrazione nel senso profondo per cui, secondo W. BENJAMIN, essa "non mira, come l’informazione, a comunicare il puro in sè dell’accaduto, ma lo cala nella vita del relatore, per farne dono agli altri come esperienza. Così vi resta il segno del narratore, come quello della mano del vasaio sulla coppa d’argilla ". Queste pagine sono narrazione perchè portano il segno di 40 anni di vita che si fa esperienza, vale a dire lento deposito del vissuto nella memoria profonda che costituisce la storia inespropriabile della persona.
E le pagine più felici del libro sono proprio quelle in cui il deposito della memoria riaffiora e diventa il tesoro a cui attingere per sorreggere la sofferenza dell’altro.
In quanto autentico scambio di esperienza questo libro è anche autenticamente informativo per chi vuole comprendere la realtà della tossicodipendenza, delle sue origini e delle sue implicazioni; e va a questo proposito ringraziato l’autore per aver vinto la tentazione, propria di tanti "professionisti del dolore" di cadere nel sentimentalismo o, all’opposto, in quel linguaggio psico-tecnico capace, come diceva P. P. PASOLINI, "di rendere tecnicamente parlabile tutto".
Per Giancarlo Ferrari l’incontro con il paziente è sempre un incontro tra persone: in questo sta probabilmente la sua forza terapeutica e in questo sta senz’altro la forza di questo testo, grazie a cui il lettore, alla fine, "incontra" realmente Giancarlo, nella sua appassionata umanità.

Valter Chiani

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Marisa Bettassa
Marisa Bettassa, nata a Torino il 3 maggio 1942. Durante la nascita, subì una lesione al sistema nervoso centrale che gli impedisce, in modo permanente, il controllo dei muscoli volontari. Nonostante la grave disabilità, volle sempre studiare come privatista, sino ad ottenere la laurea in psicologia all’Università di Padova nel 1982. Si è sposata nel 1978 con Giancarlo Ferrari, anch’egli disabile, psicologo e psicoterapeuta. Il suo impegno è attualmente rivolto a diversi ambiti: scrive articoli riguardanti il cambiamento di mentalità sul mondo dell’handicap, in numerosi giornali e specialmente per “Vento Sociale”, facendo parte della redazione. Partecipa ad incontri nelle scuole medie inferiori e superiori per discutere con i giovani di varie tematiche inerenti l’emarginazione, la diversità, i reali valori della vita, ecc. ecc.
Tiene corsi di formazione nelle scuole elementari sul problema del disagio infantile e le sue complicanze.
Nel ’97 ha fondato con alcune famiglie, l’Associazione “Volare Alto” di cui è presidente. L’Associazione ha lo scopo di dare un aiuto psicologico ai genitori che hanno bambini disabili piccoli, per raggiungere insieme una discreta autonomia psicologica e, soprattutto, per non sentirsi soli nell’affrontare le difficoltà.

Giancarlo Ferrari
Disabile, sposato. Vive con la moglie a Rocca canavese in provincia di Torino.
E' laureato in psicologia dall'80 e nel 94 si è specializzato in Psicoterapia Familiare con approccio Relazionale Sistemico presso il Ce.P.Re.S. (centro psicoterapia relazionale Sistemica) di Ancona, dove ha sostenuto un training quadriannale.
Dal '81 ha prestato la sua attività di psicoterapeuta presso la Comunità Papa Giovanni XXIII° di Rimini, nel settore della tossicodipendenza fino all'87.
Contemporaneamente ha iniziato a seguire un gruppo di genitori con figli che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti: incontrandoli settimanalmente.
Dall'82 al '90 è stato il coordinatore dell'equipe del Centro Diurno per tossicodipendenti di Chiaravalle, Ancona.
Dal'88 al ’92 ha insegnato Psicologia al corso Professionale Infermieri dell'Ospedale "Infermi" di Rimini.
Dal '91 lavora come libero professionista.
Nel '97 ha fondato con la moglie "Volare Alto", Associazione di Volontariato costituita da genitori con bambini disabili e non, per educare l’infanzia a crescere nell'autonomia fisica e psicologica.
Scrive su quotidiani e riviste, con particolare riguardo alle problematiche dell'handicap.
E' stato collaboratore della rivista mensile "Il Vento Sociale" Milano.
Tiene corsi a insegnanti delle scuole elementari e conferenze sulle problematiche giovanili nelle scuole superiori in molte città d'Italia.

Roberta Bertellino
è nata a Ciriè (To) il 4 aprile 1981. Vive con i genitori a Nole, un piccolo paese della provincia di Torino. Nel 2000 si è diplomata presso l'istituto magistrale "F.Albert" di Lanzo nell'indirizzo sperimentale linguistico. Nel febbraio del 2004 ha conseguito la laurea di I livello in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Torino, discutendo una tesi in Comunicazione pubblica dal titolo "Per noi era tutto un mondo nuovo, da scoprire: esperienze, riflessioni e pensieri sulla comunicazione dal mondo della disabilità". In occasione della tesi ha conosciuto e ha iniziato a collaborare con l'associazione di volontariato "Volare Alto". Nel 2006 ha conseguito la Laurea specialistica in Comunicazione per le istituzioni e le imprese sempre presso l'Università degli studi di Torino con la tesi "Il bagno è perfetto, il problema è arrivarci - Il diritto allo studio delle persone disabili nell’Università di Torino".